I caminetti possono sembrare tutti uguali, ma non è vero!
Ne esistono diversi tipi e per scegliere è consigliabile farsi aiutare da un esperto, in modo da fare una spesa non solo utile ad arredare la casa.
Ecco i quattro tipi principali:
1. Il caminetto aperto
Questo è il classico camino che tutti immaginano: un fuoco bello, caldo e scoppiettante! Di certo è bello, anche scoppiettante, ma caldo fino ad un certo punto…
Il caminetto aperto è un oggetto d’arredamento, lo si può costruire bellissimo e funzionante ma sfrutta solo il 20% delle calorie a disposizione.
Per chi non vuole rinunciare alla bellezza di un focolare aperto, ma desidera sfruttare meglio le calorie, può costruirlo ventilato…
2. Il caminetto aperto ventilato
Esteticamente può sembrare uguale alla soluzione precedente, ma internamente e dotato di speciali intercapedini dove l’aria è riscaldata dalla combustione e poi diffusa nel locale tramite condotti d’aerazione.
Con questo metodo potrete sfruttare dal 35% al 40 % delle calorie del vostro caminetto, pur mantenendo al sua bellezza originale.
3. Il caminetto chiuso
E’ un focolare dove le calorie della combustione sono utilizzate dal 60% fino all’80 %. Esteticamente questi camini si presentano chiusi con un vetro ceramico, resistente fino a temperature di 800°C ed in molti casi sono dotati di doppia combustione, in altre parole bruciano in parte anche i fumi residui della combustione normale.
Hanno un’autonomia molto elevata, che può raggiungere anche le 10 ore, e sono molto sicuri trattandosi di un fuoco chiuso (non avrete più il problema delle scintille che saltano su tappeti o divani…)
Sono essenzialmente costruiti in ghisa o acciaio, ma spesso ci sono case che utilizzano entrambi i materiali e anche il mattone refrattario.
Queste “stufe ” sono infine rivestite come un comune caminetto, apportando solo alcune modifiche per sfruttare di più l’elevata potenza termica che offrono (intercapedini fra focolare e rivestimento per il passaggio dell’aria).
Da circa una decina d’anni, il mondo dei caminetti ha subito una rivoluzione dovuta al diffondersi, anche in Italia, dei monoblocchi e degli inserti per camino a combustione chiusa, che hanno portato la resa e la durata di combustione a valori raggiunti solo dalle stufe, dalle quali prendono origine.
I focolari chiusi più diffusi sono dotati di canalizzatori dell’aria, che permettono di convogliarla in altre camere tramite una rete di tubazioni, per convenzione naturale o ventilata, e ciò permette di riscaldare un’intera casa con un solo apparecchio.
Come per stufe, esiste un’enorme scelta di marche e modelli.
Ecco le caratteristiche tecniche più importanti:
- La potenza ed il volume di riscaldamento.
- La durata di combustione ed il consumo.
- Il tipo di combustione.
- La garanzia sul prodotto.
Una volta verificate queste caratteristiche, i materiali (acciaio, ghisa, ecc.) e il tipo di ventilazione (forzata o naturale) non incidono in alcun modo sul prodotto.
Un consiglio.
Se costruite un caminetto nuovo è preferibile un monoblocco: avrete più calorie ed un’estetica migliore. Se possedete già un camino aperto e lo volete trasformare in uno chiuso, la soluzione più efficace è utilizzare i focolari d’inserimento. Quest’ultimi sono monoblocchi con dimensioni ridotte, per permettere l’incasso in bocche di camini che si è deciso di modificare per avere una resa maggiore (il focolare chiuso rende dal 70 al 90 % contro il 30% di quello aperto) ed un consumo di legna ridotto, oltre ai vantaggi sopra citati nella distribuzione dell’aria.
3. Il caminetto chiuso ventilato
Questo focolare è il risultato della fusione fra camino aperto ventilato e camino chiuso. La resa di questa categoria può raggiungere l’80 %. Questo comporta un risparmio notevole di combustibile, una maggiore durata di combustione e non per ultimo un aiuto dallo Stato, con uno sgravo fiscale del 36 % sul prezzo d’acquisto (solo per gli apparecchi che superano il 70% di resa). Normalmente sono tutti dotati di ventilazione forzata associata a raccordi per la canalizzazione dell’aria a più locali, ma esistono anche case costruttrici che sfruttano il naturale diffondersi dell’aria calda.
Un esempio fra tutti è dato dalla casa norvegese JOTUL con i suoi focolari in ghisa che hanno una garanzia di 10 anni.
Fatevi sempre consigliare da un esperto: vi darà la soluzione migliore per la vostra casa.